La porta delle tenebre: Dannati by Glenn Cooper

La porta delle tenebre: Dannati by Glenn Cooper

autore:Glenn Cooper
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Mystery, Thrillers & Suspense, ebook, Foreign Language Fiction, Crime, Foreign Languages, Thriller & Mystery, Literature & Fiction, Thrillers, Thriller & Suspense, Italian
editore: Casa Editrice Nord
pubblicato: 2015-06-17T22:00:00+00:00


19

La mattina era radiosa, a differenza del contadino rubicondo che stava maledicendo i due poliziotti per essere entrati sul suo terreno in auto e avergli fatto cenno di scendere dal trattore. Dopo che gli agenti gli ebbero spiegato cosa volevano da lui, l’uomo diventò furente e minacciò di chiamare il membro locale del parlamento.

«Io non ve lo do il permesso per fare atterrare un elicottero nella mia proprietà! Che vi credete, mica siamo in Unione Sovietica! Questa è casa mia, santa miseria!»

Allora prese la parola l’agente più giovane, che era un amico di famiglia dell’uomo: «Senti, Gerald, mi secca dovertelo dire, ma non ti stiamo chiedendo il permesso. Stanno arrivando dei tizi da Londra, mi sa dell’MI5, per sbrigare qualche affare importante al villaggio e pare che il tuo terreno sia il posto più vicino dove atterrare con l’elicottero».

«Vedila così: stai facendo il tuo dovere di patriota», intervenne l’agente più anziano.

«Il mio dovere di patriota?» esclamò il contadino, fuori di sé dalla rabbia. «Sapete qual è il mio dovere di patriota? Ricordare a voi ritardati e a quei babbei del governo che siamo nella stagione della semina, e che se girate in auto per il mio terreno e ci fate atterrare sopra un elicottero mandate a puttane tutto il mio lavoro. Dio, quanto siete stupidi?»

Ormai però la decisione era stata presa, e l’uomo non poté fare altro che chiamare la moglie con il cellulare per sfogarsi con lei.

Qualche minuto dopo, videro arrivare l’elicottero da ovest. Il pilota girò in tondo una volta prima di atterrare sul terreno coltivato, a poca distanza dall’auto della polizia. Nel frattempo, il contadino era rientrato nella cabina del trattore per proteggersi dalla terra sollevata dalle pale.

Ben scese per primo assieme a due agenti, poi fu la volta di Murphy e Rix.

«Ben Wellington, servizi di sicurezza», si presentò all’agente più anziano. «Grazie per la collaborazione.»

«Di niente. Io sono l’agente Kent.»

Il contadino scese dal trattore e, sbraitando, si diresse verso i nuovi arrivati, ma l’agente più giovane lo bloccò e gli ordinò di indietreggiare.

«Sembra arrabbiato», disse Ben.

«È la stagione della semina.»

«Capisco. Be’, se tutto va bene, toglieremo presto il disturbo. Adesso noi andiamo, voi restate pure a fare compagnia al pilota dell’elicottero.»

«Dove siete diretti, se posso chiederlo?» Kent guardava Rix e Murphy con la coda dell’occhio.

«Qui vicino. Low Street.»

«Se ci deste un indirizzo o un nome, potremmo darvi una mano.»

«No, grazie. Ce la caveremo da soli.»

«I servizi di sicurezza non si erano mai fatti vedere da queste parti.»

«Be’, c’è una prima volta per tutto.»

I cinque uscirono dalla proprietà privata e imboccarono un sentiero che, poco dopo, sfociò su Low Street, davanti allo Swan, l’unico pub di Hoxne. Rix si voltò alla sua destra e, mani sui fianchi, si mise a osservare la strada, mentre Murphy si accendeva una sigaretta rollata. Come c’era da aspettarsi in un villaggio di solo ottocento anime, a quell’ora del mattino le strade erano deserte.

Ben si avvicinò a Rix. «Da che parte andiamo?»

«Di là, verso la chiesa. La casa la dovrei riconoscere senza difficoltà, escludo che sia cambiata molto rispetto a trent’anni fa.



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